Vittoria Menga

Ingegneria Elettrica

La mia avventura in Cina influisce tuttora sul mio lavoro.

Alumna della doppia laurea in ingegneria elettrica tra Polimi e XJTU, Vittoria si è laureata nel 2019.

Sono già passati due anni dal giorno della laurea e di occasioni per pensare e parlare della Cina ce ne sono state tante. Più il tempo passa, più mi rendo conto che l’esperienza della doppia laurea non si limita ad una serie di aneddoti da raccontare quando si è in compagnia, ma è stato molto di più.

Inizio parlando della mia esperienza come studentessa. Alla Xi’an Jiaotong ho dovuto adattarmi ad un nuovo metodo di studio: sebbene i corsi che frequentavo fossero in linea con il programma del Politecnico, tuttavia l’approccio dei professori era molto diverso. Mentre al Politecnico lo studente è molto guidato (i professori durante le lezioni spiegano la teoria e svolgono esercizi simili a quelli della prova d’esame), in Cina i professori ci fornivano le nozioni principali, chiedendoci poi di approfondirle con lavori individuali o di gruppo. Ciò mi ha permesso di mettermi veramente alla prova: ho imparato a selezionare le fonti e il materiale, a lavorare, talvolta anche con scadenze ravvicinate, su argomenti poco noti e a trovare il metodo adatto a ottimizzare il risultato. In aggiunta ho sviluppato capacità relazionali, come l’organizzazione e la collaborazione durante i lavori di gruppo, oltre all’esposizione finale di fronte agli altri.

Oltre agli esami in Cina ho dovuto affrontare anche la tesi. L’iter che mi ha portato alla discussione finale è stato esso stesso un esame, o meglio una prova di resistenza psicologica! In Cina non basta scrivere la tesi, farla leggere al proprio relatore e caricarla sul portale in tempo. Bisogna sottoporsi ad una serie di controlli intermedi: una blind review, una rilettura da parte di un professore terzo con conseguente confronto, controllo del plagio e una pre-discussione con una commissione generalmente diversa da quella della discussione finale. Il tutto accompagnato da una moltitudine di documenti, molti dei quali scritti in cinese, da compilare e consegnare a persona sempre diverse. In sostanza il mese precedente la laurea è stato un continuo correre su e giù nel campus a caccia di professori, documenti ed interpreti. Per me che sono una persona metodica a cui piace avere tutto sotto controllo, è stata una vera sfida e fonte di stress da cui, però, ho imparato che nulla è impossibile: bisogna solo sapere a chi chiedere aiuto, anche quando il tempo è agli sgoccioli.

In Cina ho imparato molto anche al di fuori dell’università. In città come Xi’an, non ancora molto internazionali, ma con l’aspirazione a diventare tali, gli “stranieri” non solo suscitano molta curiosità, ma l’incontro e il confronto con chi è diverso è cercato anche come occasione di crescita. In quanto straniera mi è capitato ad esempio di essere intervistata da una tv locale, di essere coinvolta nel video promozionale dell’università che frequentavo, di partecipare ai festeggiamenti per il nuovo anno cinese su un treno AV (cantando in cinese!). La cosa che più mi ha stupito è stata la naturalezza con cui accettavo le proposte, cosa che in Italia non sarebbe mai successa. Lì tutto era nuovo, la lingua, il cibo, le abitudini, e così come accettavo di buon grado di mangiare un enorme pesce glassato e ricoperto di ananas, allo stesso modo mi ritrovavo a ballare e cantare su treni o autobus.

Ho trovato delle somiglianze tra quanto vissuto in Cina e la mia prima esperienza di lavoro in Italia. Dopo un periodo di formazione di qualche mese sono stata inserita in un progetto con colleghi italiani e stranieri, e sono cominciati ad arrivare i primi incarichi e i primi problemi. Allora come adesso mi capita di non conoscere l’argomento oggetto di discussione, oppure di non avere subito una soluzione ai problemi, ma ormai ho imparato che passo a passo sono in grado di venire a capo di ogni situazione, talvolta da sola, altre volte chiedendo una mano agli altri. Ho acquisito sempre più competenze, sicurezza e fiducia in me stessa. Ora quando il mio responsabile mi chiede di fare qualcosa di nuovo, accetto ben volentieri, perché so che tutto può essere affrontato, l’importante è capire come. Magari nel giro di qualche anno avrei comunque ottenuto queste conquiste personali, però grazie alla doppia laurea tutte è successo più velocemente e ne sono molto soddisfatta.

Buon viaggio!