Linda Migliorati
Architettura e Disegno Urbano
Cina, un paese delle opportunità
Linda è stata la prima studentessa di architettura a partecipare ad un programma di mobilità presso Xi’an Jiaotong University.
Sono passati ormai tre anni dalla mia prima significativa esperienza fuori casa, in Cina: un paese che mi ha permesso di interfacciarmi con una realtà per me sconosciuta.
Nel 2019 ho avuto la fortuna di vivere per 6 mesi a Xi’an per un programma di mobilità breve con la Xi’an Jiatong University.
Devo ammettere che il primo impatto con una cultura e una mentalità così diversa dalla nostra non è stato semplice come pensavo: la barriera della lingua, una cucina e uno stile di vita completamente nuovi mi hanno portato inizialmente a dubitare della mia scelta.
È stata una grande sfida e le disavventure nei primi giorni non sono mancate: all’hotel presso il quale ho alloggiato appena arrivata non risultava la mia prenotazione; spostarmi all’interno della città senza poter accedere a google maps è stata davvero un’impresa, per non parlare di aprire un conto in banca senza capire una parola di cinese!
Tuttavia, ho avuto la fortuna di incontrare alcuni cinesi che mi hanno aiutato: come una signora che, vedendomi in difficoltà mentre camminavo per strada piena di bagagli, si è fermata e mi ha offerto una corsa in taxi o ancora un ragazzo che in un ristorante mi ha tradotto un menu scritto completamente in cinese.
Una settimana per adattarmi alla nuova vita, poco più di due settimane per innamorarmi di questo paese: giusto il tempo per lasciarmi alle spalle ogni preoccupazione e decidere di vivere al meglio questa esperienza, cogliendo ogni opportunità. Allora non avrei mai immaginato quanto mi sarebbe piaciuto.
Eh no, non sto dicendo che tutto è andato liscio per i restanti mesi… ovviamente ci sono state tante piccole sfide da affrontare. Gestire i corsi non è stato semplice. Sono stata la prima studentessa di architettura del Politecnico a XJTU ed ero l’unica studentessa internazionale in una classe di soli cinesi: molto spesso le lezioni iniziavano in inglese e poi finivano in cinese.
Mi sono dovuta adattare ad un diverso metodo di insegnamento, a un modo per me nuovo di lavorare in laboratori e in “gruppo”. Ma tutto questo mi ha permesso di mettermi in gioco, crescere e conoscermi meglio.
Dai compagni di classe cinesi ho imparato tanto e allo stesso tempo loro hanno imparato da me: durante uno dei laboratori io e il mio gruppo abbiamo vinto il primo premio per una competizione in cui partecipavano gli studenti di 9 università cinesi!
Oltre alle attività curriculari, ho cercato di sfruttare le pause dai corsi per conoscere meglio il paese. Ho avuto la possibilità di viaggiare, contemplare le bellezze e scoprire le peculiarità della Cina, ben sapendo che non avrei più avuto un’occasione simile una volta rientrata in Italia. Ho scalato la montagna sacra di Xi’an per poter vedere l’alba dalla cima; ho visto i panda a Chengdu; ho camminato sulla passerella di vetro della Jin Mao Tower di Shanghai a 340 m di altezza e ho anche avuto la fortuna di ammirare il paesaggio del Tibet.
Dopo il rientro in Italia ho portato a termine gli studi discutendo la tesi e poco dopo è arrivata una proposta di lavoro dalla Cina. È stata una grandissima opportunità che non mi sono lasciata assolutamente scappare.
Sono passati tre anni e ancora mi emoziona parlare della mia esperienza in Cina.
In questo viaggio, in cui mi sono sentita parte di una grande “famiglia globale”, sono cresciuta perché ogni persona incontrata ed ogni esperienza vissuta ha arricchito il mio bagaglio personale rendendomi più sicura e aperta a nuove esperienze.